Intervento del 31 Maggio 2005




Resocontazione:

Signor Presidente del Consiglio, Presidente della Giunta, colleghi, mi riallaccio un po’ al discorso finale del consigliere Gigli riferito al dato elettorale. Pur riconoscendo la legittimazione del voto popolare, frutto della fiducia che hanno riposto in lei i cittadini, ci terrei comunque a precisare che l'elettorato, nel suo complesso, non ha dato fiducia alla coalizione di centrodestra, la quale ha ottenuto oltre il 50 per cento dei consensi - il 50,3 per cento per l'esattezza -, mentre il centrosinistra non è andato oltre il 48,5 per cento. Quindi, analizzando bene questi dati, emerge che l'elettorato della regione Lazio ha riconosciuto, comunque, la validità della politica del centrodestra. Bisogna, inoltre, tener presente che il dato elettorale, nel suo complesso, ha registrato una differenziazione tra Roma e le altre province, dato importante, perché anche questa mattina, come sempre avviene in quest'Aula, si parla solo ed esclusivamente di Roma. Una regione sempre più "romanocentrica", mentre il Lazio è un territorio di cui, per tradizione, per origini e per cultura, fanno parte integrante anche le province, ma non se ne parla, c'è sempre una scarsa attenzione ai problemi delle province. La coalizione del centrodestra ha vinto nella provincia di Latina, dove ha raccolto il 63 per cento dei consensi, nella provincia di Frosinone il 57,56 per cento e nella provincia di Rieti il 52 per cento. Alla luce di tali risultati, auspichiamo che il Presidente Marrazzo sia veramente il Presidente di tutti, che sia, comunque, attento alle politiche provinciali, che sia veramente vicino ai bisogni delle province, attraverso una politica non penalizzante, perché, come lei ci ha detto, e io le credo, lei sarà il Presidente di tutta la comunità laziale e deve tener presente che nelle province, se gli elettori continuano a votare fortemente il centrodestra, anche controtendenza rispetto a dei dati nazionali, significa che lì c'è una classe dirigente che ha ben operato e che non può essere penalizzata rispetto a ciò che è stato fatto, perché suffragata dal consenso elettorale, e, come lei ha detto in apertura del suo intervento, ciò che legittima la politica, sono gli elettori. Purtroppo, devo apprendere, però capisco le difficoltà di chi è chiamato a far quadrare il cerchio della politica, che l'esordio non è stato dei migliori. Ad esempio, nella formazione della nuova Giunta regionale, dove si denota un forte sbilanciamento a favore della provincia di Roma e della provincia di Frosinone, non risulta presente nessun rappresentante della provincia di Latina e della provincia di Rieti. Questo significa che lei ci rappresenterà nella sua interezza in questi territori, senza assessori di riferimento. Sarà un motivo in più per avere un confronto diretto, chiaro, legittimo, consapevole che tutti lavoriamo per un traguardo comune, al di là delle collocazioni politiche, il traguardo di migliorare la vita economica e sociale, i servizi della collettività che rappresentiamo. Lei ha parlato in maniera molto corretta del rapporto che vuole avere con il Consiglio regionale. Premesso che questo Consiglio ha sempre esercitato la propria funzione legislativa attribuita dalla Costituzione, condivido e apprezzo la sua volontà di assicurare la cooperazione tra i diversi organi della Regione, in particolare fra Esecutivo e questo Consiglio. Ricordo a me stesso e a lei, Presidente del Consiglio regionale, che è e deve rimanere la massima esaltazione della funzione di indirizzo. Lei ha parlato di decentramento amministrativo, io lo condivido moltissimo, anche se devo ammettere che, nella passata Legislatura, non ho trovato una forte sponda nel praticare e attuare quel decentramento amministrativo che chiedono i cittadini, quell'avvicinamento alle Istituzioni che può avvenire solo attraverso delle funzioni delegate alle Province e ai Comuni direttamente, perché sono loro che vivono costantemente i problemi delle collettività, sono loro che rispondono in maniera più diretta alle esigenze e ai problemi dell'intera collettività. Spero e mi auguro che lei possa portare avanti questo progetto di decentramento amministrativo in maniera chiara, in maniera forte, e troverà in me un sostenitore di questa attività politica. I mezzi di informazione hanno riportato delle sue dichiarazioni rispetto alla delega urbanistica che voleva attribuire al Comune di Roma e, spero, anche alle Province della nostra regione. Il territorio è molto più conosciuto dalle Province, organo intermedio attraverso una Regione che si attivi per il controllo, ma credo che sia la strada corretta per consentire a tutte le comunità laziali di avere, in maniera adeguata, quell’attività di sviluppo del territorio funzionale alla vocazione territoriale. Purtroppo, molto spesso, quando si fanno le leggi urbanistiche, non si tiene conto della differenza territoriale, delle diversità morfologiche e vocazionali che i territori hanno. Quindi, una legge urbanistica che può essere buona per una parte, sicuramente non trova un’ottima articolazione dall'altra parte del territorio. Quindi, decentramento amministrativo significa voler consentire alle Province di disegnare il modello di sviluppo economico, turistico e territoriale delle proprie collettività. Lei ha svolto un intervento programmatico generale, facendo alcune enunciazioni senza entrare nel merito delle problematiche e di come intende affrontarle rispetto alla passata Amministrazione. A livello delle infrastrutture, ad esempio, senza un’adeguata rete infrastrutturale è impossibile giungere ad un qualsiasi traguardo in termini di sviluppo. Uno dei principali motivi è che per attivare investimenti su un territorio non sono sufficienti le capacità imprenditoriali dei suoi abitanti, ma serve anche una rete viaria adeguata. Le strade non sono solo il biglietto da visita con il quale il paese si presenta, ma sono anche l'impianto attraverso il quale esso si nutre, come le vene per il corpo, o le radici per l'albero. Ecco perché negli ultimi tre anni la Regione Lazio ha investito molti milioni di euro in progetti ad ampio raggio, dal trasporto su gomma a quello ferroviario, per potenziare sia dal punto di vista qualitativo, che quantitativo la viabilità sul proprio territorio. In quest'ottica la più grande opera strutturale presentata dalla Regione Lazio, durante la VII Legislatura, è stato il Corridoio tirrenico. Su questo non ho ancora ben capito qual è l'intenzione di questa Giunta. Si tratta di un'opera ritenuta fondamentale per la Provincia di Latina. Ridurre i tempi di percorrenza, aumentare la sicurezza e incrementare i trasporti commerciali, sono questi gli obiettivi che ci siamo posti, e credo e spero che questa Giunta voglia continuare, come diceva prima il collega Ciocchetti, su questa strada intrapresa, pur potendo cambiare alcune impostazioni. La strada da percorrere è già stata disegnata, e credo sia assurdo che ogni volta che c'è un cambio di maggioranza si perdano i cinque anni della precedente Legislatura. Dobbiamo trarne profitto e cercare di dare continuità, certo, rispetto alle proprie progettualità e i propri indirizzi, ma non bisogna ogni volta tornare indietro, perché su questo argomento e parlo come rappresentante della provincia di Latina, ma ci sono anche altri miei colleghi di minoranza e di maggioranza credo di essere titolato, anche rispetto alla fiducia che gli elettori mi danno in quel territorio. La Provincia di Latina ha necessità di uscire fuori dall'isolamento viario a cui è stata relegata da sempre. Non voglio credere, ma ormai ci credo, che questa sia una strategia romana, perché non si vuol far crescere la provincia di Latina, ma si vuol ritenere la provincia di latina solo come un'isola per poter andare in vacanza. Proprio perché vogliamo crescere, abbiamo le potenzialità, private e pubbliche, per poter crescere, per consentire alla nostra collettività di far venir fuori queste potenzialità, e alle 45 mila aziende, piccole e medie, che si trovano in provincia di Latina di poter essere sempre più competitive. Purtroppo, oggi, la competitività viene attraverso un sistema viario che sia in grado di soddisfare le esigenze del territorio. A questo dobbiamo aggiungere che noi abbiamo una necessità, quella di liberare la Pontina, la via Flacca, dai mezzi pesanti. Noi dobbiamo destinare quella strada ad un percorso di traffico locale e turistico, per quella gente che vuole venire nel nostro territorio e che viene accolta per le bellezze naturali che abbiamo e per ciò che siamo in grado di poter offrire. E dobbiamo decongestionarla dal traffico pesante che l’ha portata ad essere la strada con la più alta densità di vittime. Questo è un primato che noi non vogliamo, che vogliamo eliminare, e credo che sia un dovere di tutti fare ciò. Continuare con altri disegni significa perdere tempo. Vedete, si parla tanto, e anche nel suo programma gliel’hanno fatto mettere perché chiaramente gliel’hanno fatto mettere -, si parla, nella provincia di Latina, della Fondi-Ceprano. Io sono di Fondi e ho avuto il coraggio di dire ai miei concittadini che è una strada che non è irrealizzabile, perché è di forte impatto, perché costa troppo, perché non c'è interesse da parte dei privati, verificato il traffico dei mezzi su quel territorio. Allora, continuare a perdere tempo per non fare, a me non sta bene. Noi vogliamo che si faccia, che la provincia di Latina abbia i risultati che merita. Quindi noi crediamo fortemente nella realizzazione del Corridoio tirrenico, opera importante che è stata anche osteggiata, giustamente, da chi non la condivideva, o non la condivide, ma bisogna tener presente che su questa opera sono state fatte due campagne elettorali nella provincia di Latina, le provinciali dello scorso anno, le regionali di quest'anno, e i cittadini di quella provincia hanno espresso, con il 64 per cento dei consensi, il voto al centrodestra, che aveva spiegato loro l'importanza di questa opera. Allora, noi non possiamo, e credo neanche voi, non tener presente la volontà popolare che è stata suffragata dal consenso di chi ha portato, ha difeso, ha voluto e ha spiegato l’importanza di questa arteria. Come la Cisterna-Valmontone, un progetto che lei stesso ha citato. è una bretella importantissima; come il terzo lotto della 156, e per la verità qua credo che autocritica dovremmo farla anche noi, il Sindaco della città, Capoluogo della mia provincia, deve decidere dove deve passare questo tratto. Non possiamo continuare a non decidere, e poi ci lamentiamo che non si realizzano le opere. Io mi auguro che lei, Presidente, non voglia depurare la chiara manifestazione di consenso che la nostra popolazione ha voluto dare per quella che è stata la più grande opera infrastrutturale degli ultimi cinquant'anni messa in campo nella provincia di Latina. Non mi sembra, come già anticipato, che questa opera deturpi l’ambiente, sconvolga il territorio, ma al contrario è un’opera che è riuscita a coniugare l'esigenza della mobilità con il rispetto del territorio. Basta pensare che lei, nel suo intervento iniziale, quando ci ha manifestato le sue linee programmatiche, ha espresso un concetto importante, ha detto, parlando di ambiente: mettere sullo stesso piano infrastrutture e ambiente potrebbe suonare come una bestemmia, invece è l'unica via per affrontare e risolvere problemi complessi. Io sono d’accordo con lei su questo, sono d’accordissimo, per questo bisogna fare in modo che ogni volta che si tenta di realizzare un'opera in questa regione, guarda caso, viene sempre ostacolata. Poi, basta pensare o guardare alla lungimiranza dell'Emilia-Romagna, dove c’è la più alta concentrazione di reti autostradali ed è stata la loro capacità a poter portare quella regione, quelle zone nel sistema produttivo economico e industriale nei massimi livelli, non solo italiani, ma mondiali. Parlando di ambiente, la tutela dell'ambiente in cui viviamo e delle fonti idriche e la riduzione degli scarichi delle sostanze inquinanti rappresentano la vera emergenza del nostro tempo, accanto a quella, forse più prosaica, ma reale, dello smaltimento dei rifiuti urbani. Tutti ce ne dobbiamo fare carico con la stessa responsabilità, comprendendo che questa è una necessità di tutti, studiando, lavorando e cercando di trovare dei siti, dei luoghi che possano soddisfare la maggior parte della popolazione. Ma sicuramente questo è un problema di tutti e non può avere un colore politico, se si fa da una parte va bene, ma se si realizza in un'altra zona, perché ha un'altra colorazione politica, non va bene! Dobbiamo uscire da quelle che sono le casacche che indossiamo, quando parliamo di problemi importanti, come quelli delle infrastrutture, come quelli dell'ambiente. Lei ha detto una cosa importante parlando dell'ambiente, ha detto che è favorevole ad una energia alternativa, qual è il gas. Anch’io sono favorevole affinché si utilizzino sistemi alternativi di energia, e oggi, laddove non è possibile quella eolica e quella idrica, quella del gas è quella che sicuramente inquina di meno. Però, a questo proposito, vorrei sapere, caro Presidente, il pensiero di questa Giunta sulla centrale a turbogas che dovrebbe nascere ad Aprilia, vorrei sapere quale posizione intende prendere questa maggioranza. Questi sono alcuni interrogativi a cui vorrei delle risposte. La salvaguardia dell'ambiente e la valorizzazione del territorio, inoltre, sono strettamente collegate tra di loro in un unicum inscindibile e rappresentano un obiettivo strategico da perseguire attraverso la cura e il potenziamento delle aree protette, anche di nuova istituzione, che debbono venire considerate non come luogo di semplice ed esclusiva protezione delle bellezze naturali, ma anche e soprattutto, grazie sempre alla loro valorizzazione, occasione di sviluppo e di occupazione compatibile. Io credo che in questo il Governo di centrodestra, al di là degli slogan elettorali, abbia dimostrato di andare avanti, ha ampliato le superfici delle aree protette del Lazio. L'ambiente è la nostra principale risorsa, sia in termini economici, sia di qualità della vita, e come tale dobbiamo fare in modo di utilizzarlo al meglio, rendendolo fruibile al cittadino. Non basta mummificare il territorio rendendolo parco, ma dobbiamo consentire ai cittadini di poter fruire di quelle bellezze ambientali, creando quello sviluppo sostenibile che serve a creare quella attività di fruizione da parte dei cittadini, come avviene nei parchi di altre regioni, ma soprattutto di paesi esteri. Questo significa andare incontro alle esigenze della collettività, far vivere l'ambiente ai cittadini, non solo mummificarlo, ma investire in personale, in infrastrutture. Su questa strada siamo d'accordo, perché, ripeto, l'ambiente non ha un colore politico, al di là delle sigle, l'ambiente appartiene a tutti, e tutti abbiamo il dovere di rispettarlo e lavorare per migliorare la qualità dell'aria che respiriamo e che, domani, respireranno i nostri figli e i nostri nipoti. È un dovere che ci appartiene, al di là dell'appartenenza politica. Condivido anche ciò che lei ha detto rispetto alla potenzialità vera della nostra Regione, in particolare della mia provincia, vale a dire quella turistica. Noi dobbiamo puntare fortemente sull'attività turistica, la vera risorsa economica della nostra Regione e dell'intera Italia. Fare turismo, però, significa consentire, attraverso norme serie che non consentano di speculare sulle fasce costiere, di poter creare attività ricettive, di poter creare quei servizi necessari che servono a rendere fruibile il territorio, il mare, la costa, le bellezze che abbiamo. Se lei porterà avanti questa strada, io la sosterrò, perché credo fortemente nel turismo, ma in un turismo legato, ripeto, non solo alla mummificazione del territorio, non alle speculazioni, ma un turismo che realmente consenta ai cittadini del nostro territorio di poter rendere economiche quelle bellezze che il Padreterno ci ha dato e che noi abbiamo il dovere di preservare, ma anche di valorizzare e rendere economiche. Un altro problema importante, in merito al quale vorrei sapere cosa ne pensa, perché lo ha citato in alcuni discorsi, è quello della portualità. La portualità è un mezzo turistico importante, strategico, fondamentale, certo se fatto con intelligenza. Dobbiamo pensare che possono nascere porti ogni cento metri, tenendo presente che in Italia c'è un fabbisogno di 250 mila posti barca e che siamo in grado di offrirne circa 100 mila. Le nostre barche vengono messe in Francia, dove ci sono 200 mila posti barca, in Portogallo, e negli ultimi anni si riscopre in maniera molto più forte, anche per una politica portuale che si sta facendo, la Croazia. Noi dovremmo, invece, fare in modo di creare un sistema portuale compatibile con l'ambiente, perché io non condivido la realizzazione di porti che, da una parte, ci portano occupazione, dall'altra erodono le spiagge, privandoci dell'economia che si può avere dalle spiagge. Ci sono sistemi, ci sono studi, ci sono possibilità (darsene interne, pontili amovibili) che ci possono consentire quella crescita necessaria portuale che serve al nostro territorio. Vede, Presidente, in provincia di Latina noi abbiamo il vanto di avere delle aziende della cantieristica navale che sono a livello mondiale (Rizzardi, ma anche altri), che hanno stabilimenti che ci vengono invidiati da tutto il Paese, ma anche da altre nazioni. Ebbene, lei deve sapere che questa azienda non è in grado di potere avere un’autorizzazione per uno scivolo a mare e rischia di spostarsi e andarsene in altre zone. Noi non vogliamo correre questo rischio, noi vogliamo che la capacità imprenditoriale delle nostre zone rimanga nelle nostre zone, vogliamo, però, che ci si vada incontro e si tenga presente che chi mette in campo delle proprie risorse, sia mentali, che economiche, deve essere messo nelle condizioni di poter operare nel proprio territorio. Anche qui devo dire che anche i Sindaci appartenenti alla mia coalizione politica non si attivano moltissimo per la verità, per fare in modo di trovare e ricercare una soluzione, ma questo sarà un problema interno a noi, nel ricercare il modo di dare a questa gente la possibilità di continuare a rendere prestigiosa la propria attività e dare onore al nostro territorio. Vede, Presidente, io credo moltissimo nel confronto democratico, credo nel rispetto delle persone e delle Istituzioni, pur appartenendo a coalizioni diverse, credo che il rispetto non debba mai venir meno nei confronti di nessuno. Possiamo avere delle idee contrapposte, possiamo avere delle proposte diverse, ma il rispetto è qualcosa che non deve mancare. Voglio chiudere il mio discorso facendo una riflessione su ciò che ho letto in questi giorni e in queste settimane, all'indomani della vittoria elettorale della sua coalizione. Non si è fatto altro che parlare di decapitazione di teste, di incapacità, come se le persone scelte dal centrodestra per guidare Enti e Istituzioni derivanti dalla Regione fossero persone incapaci, "delinquenti"! Voglio ricordare che, quando, nel 2000, è stato eletto il Presidente Storace, nessuno mai si è permesso di parlare male di persone che erano state indicate a guidare gli Enti. È questo un qualcosa che, veramente, mi ha dato molto fastidio. Per correttezza devo dire che nella mia provincia non sono stati gli eletti, ma altre persone, che volevano prendersi la potestà della vittoria del centrosinistra regionale a livello locale, qualche Sindaco che dimentica che governa quella città grazie alle divisioni interne al Polo. Ben presto, però, metteremo a posto anche quella città nella mia provincia. È un impegno che abbiamo preso e che porterò a termine in maniera molto chiara. Lo ripeto, si è trattato di una pagina vergognosa. Ferma restando la mia condivisione del fatto che, quando uno vince, debba poter mettere negli Enti di competenza il proprio personale, perché è giusto che si assuma la responsabilità in toto della gestione. Voglio ricordare che, soprattutto in campo sanitario, la Giunta Storace non ha cacciato alcuni direttori che erano sotto contratto, ma li ha mantenuti. Nella provincia di Latina il dottor Maruccelli ha collaborato per diversi mesi con il sottoscritto, non l’abbiamo "cacciato", ma fu nominato a Siena e lasciò la ASL di Latina. A Viterbo Ripa di Meana è rimasto in carica per altri due anni, portando a termine il proprio contratto, stessa cosa è accaduta per il direttore, di cui mi sfugge il nome, della ASL del "San Filippo Neri". Questo a dimostrazione che non abbiamo violentato nulla e che non abbiamo fatto la corsa alle poltrone. A dimostrazione di tutto ciò riporto l'ultimo ordine del giorno del Consiglio, oltre 200 nomine non fatte in cinque anni. Allora, questo vuol dire che non abbiamo badato ad occupare posti, ma abbiamo badato ad amministrare. Lo ripeto, ritengo giusto che siano persone vostre a dirigere questi Enti, ma non trovo educato e corretto andare ad infierire, anche con parole cattive, nei confronti di queste persone. Se qualcuno ha qualcosa da ridire o contestare deve avere il coraggio di rivolgersi agli organi competenti, a tutti i livelli (amministrativi, penali e civili), per esporre ciò che conosce. Però, lo ripeto, non concepisco la diffamazione attraverso i mezzi di informazione. Presidente Marrazzo, la ringrazio e auguro a lei e alla sua maggioranza buon lavoro. Da parte nostra faremo una opposizione forte, ma costruttiva e non ostruzionistica, attenti a dare un contributo alla risoluzione dei problemi della collettività laziale.